Nel 1941 i fratelli Grillo e Virlinzi iniziarono le pratiche per la costruzione di un cinema su di un vasto terreno, in pieno centro storico, nell’antico quartiere A Iudeca (quartiere ebreo), sul retro della chiesa M.SS Addolorata, il cui campanile in stile arabo, adornato da maioliche siciliane policrome, regnava da solo incontrastato.
Il cinema, rigorosamente in stile liberty, si presenta imponente con una leggera curva prospettica e si affaccia sulla Piazza A Ghisleri abbracciandola ad angolo retto. Nasce con una capienza di 1100 posti, con unâottima fono- assorbenza dettata dalle sinuose volte del controsoffitto in eraclit, perfettamente calpestabile attraverso una pregevole opera di corridoi e arcate, e da un particolare materiale che ricopriva le pareti, novità assoluta proveniente dalla Inghilterra.
Il salone, allâaltezza della tribuna, era il luogo deputato alle feste e ai banchetti di nozze, le pareti e lâalto tetto erano adornati da pregevoli stucchi, e in alto, in un angolo câera una nicchia, da dove si esibivano i musicisti.
Erano gli anni cinquanta, la guerra era finita e lâItalia si avviava proficuamente alla ricostruzione.
Sullo schermo si susseguivano i più bei film delle produzioni italiane: Lux film, Titanus e di quelle americane : Goldwin, Mayer, Warner (dal nome dei loro produttori, ebrei dellâEuropa dellâest, emigrati in America a causa della guerra e delle persecuzioni razziali).
Indimenticabili i famosi cinegiornali e le settimane Incom, rigorosamente in bianco e nero, che precedevano ogni film.
Il Cinema GriVi, a metà degli anni “50”, e con lâavvento della televisione, il cui alto costo la rendeva accessibile a pochi, iniziò a trasmettere ogni sabato lo spettacolo televisivo Lascia o Raddoppia presentato da Mike Bongiorno, che veniva dallâAmerica e portava tante idee e novità .
Nello stesso periodo lo schermo panoramico fu sostituito con quello in cinemascope, e il bianco e nero al colore.
Era lâepoca dei film I Dieci Comandamenti e Ben Hur, i cui incassi, a distanza di cinquanta anni, si possono equiparare solo ad Avatar in 3 D.
Gli anni “60” e “70” continuarono a essere proficui per il Cinema GriVi con le commedie allâitaliana, i western e il fil storici.
Occasionalmente sulla pedana, sottostante lo schermo, che inizialmente era usata per gli avanspettacoli, si effettuavano spettacoli teatrali e musicali, mentre il salone delle feste fu trasformato in discoteca con luci psichedeliche e musiche assordanti.
Gli anni “90” accompagnano non solo la rinascita ma anche la chiusura del cinema GriVi per mancanza di adeguamenti alle normative.
Il Cinema GriVi riapre nel febbraio del 2008, dopo aver eseguito gli adeguamenti e trasformato il cinema in una multisala, prossimamente vi sarà installato il 3D, ultima frontiera dellâimmagine.
*Carmelo Aloisi, geniale architetto catanese (1894-1970), produsse nel ventennio fascista mirabili opere in art- decò, è considerato uno degli uomini illustri della città di Catania, il suo capolavoro fu il cinema Odeon inaugurato nel 1932.
Con il ripristino nel 2008 del cinema GriVi, una sala è stata intitolata allâarchitetto Aloisi.